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Le petizioni dell'UE chiedono End la distruzione dei giochi

by Brooklyn Jan 23,2025

Stop Destroying Video Games Petition Gains Wide Support in 7 EU Countries

Una petizione dell'Unione Europea che chiede agli editori di mantenere la giocabilità dei giochi online dopo la chiusura dei server sta guadagnando notevole seguito. L'iniziativa "Stop Destroying Video Games" ha già superato la soglia di firma in sette nazioni dell'UE.

Forte supporto ai giocatori in tutta Europa

Stop Destroying Video Games Petition Gains Wide Support in 7 EU Countries

La petizione ha ottenuto un notevole successo, superando il suo obiettivo in diversi paesi tra cui Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia e Svezia. Attualmente sono state raccolte 397.943 firme, ovvero un sostanziale 39% dell'obiettivo di 1 milione di firme.

Questa iniziativa risponde alla crescente preoccupazione che i giochi diventino ingiocabili una volta terminato il supporto ufficiale. La petizione sostiene una legislazione che imponga agli editori di garantire la continua funzionalità dei giochi online, anche dopo la chiusura dei server, impedendo la disattivazione remota dei giochi acquistati senza alternative ragionevoli.

Come affermato nella petizione: "Questa iniziativa chiede agli editori che vendono o concedono in licenza videogiochi nell'UE di mantenerli in uno stato funzionale (giocabile). Mira a impedire agli editori di disabilitare i videogiochi da remoto senza fornire mezzi ragionevoli per mantenerne la funzionalità indipendentemente."

Stop Destroying Video Games Petition Gains Wide Support in 7 EU Countries

La petizione evidenzia la controversia relativa alla chiusura di The Crew da parte di Ubisoft nel marzo 2024, lasciando milioni di giocatori nell'impossibilità di accedere al gioco acquistato. Questo incidente, insieme ad esempi simili, alimenta lo slancio della petizione.

Sebbene la petizione abbia ancora bisogno di un notevole sostegno per raggiungere il suo obiettivo, i cittadini dell'UE possono firmare fino al 31 luglio 2025. Anche se i cittadini extra-UE non possono firmare, possono contribuire a diffondere la consapevolezza e incoraggiare la partecipazione delle persone aventi diritto.

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